Immagina di lavorare nel mondo della comunicazione digitale da tanti anni e di aver improntato la tua intera vita professionale sulla capacità di scrivere in due lingue testi che spaziano dai copy per annunci, agli articoli per i blog, ai testi per i siti web. Immagina adesso che sia il 30 novembre 2022 e che tutti parlino di un nuovo strumento che riesce a scrivere in pochi secondi testi di qualsiasi genere in più di 14 lingue, con registri e stili diversi.
Questo scenario non è difficile da immaginare per le tante persone che all’indomani del lancio di Chat GPT, ad opera di Open AI, si sono ritrovate a pensare di dover aggiornare il curriculum per cercare lavoro in un altro ambito.
Nei mesi a seguire sono successe principalmente due cose: la prima è che le intelligenze artificiali si sono moltiplicate e hanno messo in campo funzioni sempre più avanzate.
La seconda è che gli esseri umani NON sono stati sostituiti dai robot, come i più pessimisti avevano pensato. La maggior parte delle persone si è dunque resa conto che l’intelligenza artificiale è semplicemente uno strumento e, come tale, può essere utilizzata in maniera più o meno efficace.
Dopo il successo planetario di Chat GPT è comunque iniziata la corsa delle multinazionali tecnologiche all’intelligenza artificiale. Dall’inizio del 2023, Microsoft ha aggiunto l’AI al suo motore di ricerca Bing, il colosso cinese Baidu ha lanciato il chatbot Ernie e anche Google ha fatto il suo debutto nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa con quello che, ad oggi, sembra essere il più credibile rivale di ChatGPT: Google Bard.
In questo articolo del Think Corner ti raccontiamo dei nostri esperimenti su Bard di Google, per capire se davvero il colosso di Mountain View può contendere lo scettro del miglior chatbot a OpenAI.
Google Bard è un modello linguistico di grandi dimensioni o large language model (LLM), sviluppato da Google nel 2022 ma reso disponibile a tutti gli utenti a luglio 2023.
Un LLM è un modello linguistico che è stato addestrato su un enorme set di dati ed è in grado di comprendere e generare testo, tradurre lingue, scrivere diversi tipi di contenuti creativi e rispondere alle domande degli utenti.
In parole povere, semplificando all’estremo, un LLM è un computer che ha imparato a parlare e scrivere imitando l’essere umano.
Ad esempio, se chiediamo a un LLM di scrivere una poesia, lui (o lei) userà le sue conoscenze sul linguaggio per generare un componimento che sia grammaticalmente corretto e che abbia un senso. La poesia potrebbe essere originale o basata su altre poesie esistenti e il risultato complessivo sarà simile a quanto potrebbe produrre un essere umano.
Le applicazioni che si basano su questa tecnologia sono innumerevoli, per fare qualche esempio oltre Chat GPT: Amazon Alexa, Grammarly, Coursera e, ovviamente, svariati prodotti Google.
La novità portata da Google Bard in questo scenario è che il chatbot di Google ha accesso al web e può rispondere alle domande degli utenti con dati aggiornati.
Il punto di forza di Google Bard è quindi l’accesso alla rete. Rispetto a Chat GPT, i cui dati arrivano solo fino a settembre 2021, è certamente un vantaggio non da poco.
Nonostante ciò Bard non è pensato per diventare un nuovo motore di ricerca, visto che anche la SERP di Google utilizza già da anni intelligenza artificiale e LLM. Il chatbot nasce come un sistema sperimentale che mira a mostrare agli utenti tutte le potenzialità dell’AI per la vita quotidiana.
Quello in cui Bard sembra eccellere è una sorta di brainstorming con l’utente per progettare, pianificare e creare. L’idea dovrebbe essere quella di una macchina che, in connubio con l’essere umano, lo aiuta a risolvere problemi pratici, massimizzare la propria efficienza e in definitiva a migliorare la sua vita. Questo progetto ambizioso è ancora agli albori visto che gli LLM sono in costante fase di sviluppo e in continuo addestramento.
Google Bard e ChatGPT 4 sono entrambi LLM (large language model), ma hanno alcune differenze tecniche fondamentali.
Bard è un modello di linguaggio factual, mentre ChatGPT 4 è un modello di linguaggio generativo. Ciò significa che Bard è migliore nella comprensione e risposta a domande fattuali, mentre ChatGPT 4 è migliore nella generazione di formati di testo creativi, come poesie, codice, script, brani musicali.
Bard è addestrato su un set di dati di testo e codice, mentre ChatGPT 4 è addestrato solo su un set di dati di testo. Ciò significa che Bard ha accesso a una gamma più ampia di informazioni e può comprendere e rispondere a domande in modo più completo.
Quando si parla di domande fattuali, si intendono domande che hanno una risposta oggettiva basata su dati e fatti. Ad esempio “qual è la capitale della Francia?” o “qual è la formula chimica dell'acqua?”.
Al contrario, le domande creative richiedono un certo grado di immaginazione o creatività, per l'appunto. Ad esempio: “come si potrebbe migliorare il sistema di trasporto pubblico?” oppure “quale sarebbe il titolo di un libro sulla tua vita?”.
Queste domande non hanno una risposta unica o oggettiva e richiedono una certa dose di riflessione e inventiva.
Un’altra differenza con Chat GPT è che Google Bard sembra essere più cauto nelle informazioni che dà all’utente. Spesso mette in guardia sul fatto che i dati riportati potrebbero non essere corretti, mitigando così il cosiddetto fenomeno della hallucination, ovvero quando un’intelligenza artificiale risponde con informazioni false spacciandole per vere.
Quello in cui invece Bard e Chat GPT sono molto simili è il fatto che entrambi sembrano funzionare meglio in inglese rispetto alle altre lingue. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che l'inglese ha avuto un set di addestramento (ovvero la mole di dati analizzati) più ampio e dettagliato, il che potrebbe influenzare la qualità delle risposte. Inoltre, il fatto che l’addestramento sia stato inizialmente condotto in lingua inglese potrebbe aver reso l'inglese la lingua di base per le risposte.
Gli LLM funzionano al meglio delle proprie potenzialità tanto più la richiesta dell’utente (prompt) è circostanziata. Perciò spesso bisogna riformulare la domanda per raffinare il risultato e raggiungere l’obiettivo sperato. Questo meccanismo ha generato una guerra all’ultimo prompt, con esperti (o sedicenti tali) che offrono, gratis o a pagamento, il set definitivo di prompt per AI.
Abbiamo testato Google Bard nel nostro lavoro quotidiano per capire in quali attività possiamo contare sul Chatbot per semplificarci la vita.
Ecco alcuni dei compiti in cui ci siamo fatti aiutare da Bard:
In definitiva Google Bard, così come Chat GPT, è uno strumento molto utile per i marketer. Ma non è pensato per fare il lavoro al posto loro. Piuttosto, è in grado di fornire degli spunti che devono essere sempre rivisti per ottenere risultati ottimali.
Ma questo già lo sapevamo, allora abbiamo chiesto a Bard stesso di dirci un segreto:
Quindi ci teniamo a rassicurare chi pensa che le AI siano destinate a sostituire gli esseri umani: non siamo a questo punto, non ancora almeno.
Restiamo in contatto?
Ogni tanto ti invieremo un’email per raccontarti le cose belle che facciamo.
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